Il Flop di Renzi

Nel 2013 vengono indette le elezioni politiche dopo le dimissioni del senatore a vita Mario Monti da premier. Le primarie dei vari schieramenti erano ormai alle porte.
Il leader di centro-sinistra era, all'epoca, Bersani che in comune con il suo diretto rivale del centro-destra era solo la data di nascita.
La campagna elettorale si svolse in modo così pacifico che in confronto il film "Non aprite quella porta" sembrava una passeggiata in campagna nel grossetano di piccoli infanti accompagnati da Mary Popins  prima di diventare una tossica che con una pillola faceva volare i suoi due piccoli alunni sfigati.
Entrano in campo gli onesti 5 stelle(che ancor oggi si narra, di onesto avessero solo l'incapacità di trovare l'ingresso del senato), con votazioni on line per decidere chi sarebbe dovuto entrare in politica a rappresentare i loro sostenitori, salvo poi che i fortunati entrarono con una manciata di voti on line risibile(oltre a far ridere, erano anche pochi), il sistema democratico definito da loro il migliore in assoluto(escludendo facili manipolazioni, nessuna reale certificazione e via discorrendo). Ma tant'è.
Ormai la destra aveva perso ogni credibilità(e finalmente visto che è stata al governo non consecutive più di 2 volte nell'arco di 19 anni) e restò al palo. In queste elezioni uscirono fuori diverse destre, da Lega Nord a Fratelli di Italia(fratelli di chi non si sa, visto l'esiguo numero di voti ricevuti) ad altri che non sto qui a nominare.
Alla fine vince il PD di Bersani alla camera, ma al senato non riuscì ad avere una maggioranza certa. Allora chiese ai 5 stelle(gente serissima quanto il comico che li guidava)un accordo per governare l'Italia.
Gli risero in faccia e lo mandarono a fanculo(in modo educato ovviamente, nel loro stile tanto decoroso, che le dame di un bordello sadomaso in confronto, sembravano suore di clausura).
Non riuscendo a trovare un accordo con i 5 stelle, si creò uno stallo che costrinse Napolitano a creare un gruppo di saggi che potessero districare la matassa. 
Dopo due mesi dal voto a fine aprile del 2013, Napolitano decise di dare l'incarico a Letta che, con l'appoggio di alcune forze di minoranza appartenenti a una delle branche di destra, riuscì a formare un governo che non durò molto. Comunque riuscì a far approvare l'eliminazione del doppio stipendio dei parlamentari con più incarichi istituzionali e l'abolizione della prima rata dell'IMU introdotta dal governo Monti.
E mentre tutto ciò accadeva, il PD(per non farsi mancare niente) indice le primarie nel suo partito per portare aria nuova e modernizzare il partito democratico che tanto giovane non sembrò.
Alla fine delle primarie, tra dibattiti televisivi(mi chiedo a che potessero servire visto che le primarie riguardavano un partito e non un programma televisivo), in piazza e nei congressi, vinse Renzi, a cui, dopo le dimissioni di Letta, venne chiesto di ricoprire la carica di Premier(lui umile come Re Mida prima di esprimere il desiderio che tutto ciò che toccava diventasse d'oro) accettò mestamente. 
Formò il governo che noi tutti abbiamo conosciuto in questi ultimi due anni.nel febbraio del 2014.
E la forte ascesa dovuta a un'entusiasmo pari a quello di un drogato a cui hanno regalato una tonnellata di marijuana, riesce ad avere un consenso popolare enorme, tant'è che alle elezioni europee tenutesi nello stesso anno, fece raggiungere al PD un risultato insperato, 40% circa di preferenze rispetto ad altri partiti.
Forte di questo, cominciò a trasformarsi un una sorta di messia mediatico, stile Beppe Grillo, ma più divertente. 
Segnali di ripresa sembravano il mantra del nostro Renzi, ma la ripresa(forse un po' più comunista di lui) non arrivò nei modi e nei tempi sperati.
E dopo le modifiche costituzionali per sbaragliare il bicameralismo perfetto(ma se è perfetto perchè cambiarlo?), ridurre i senatori(però dandogli, stipendio a parte, praticamente gli stessi diritti) e l'aumento di firme per i referendum propositivi(con obbligo di discussione al parlamento ma sulla base dei regolamenti interni delle camere, quindi questo fa pensare comunque che una tale legge sarebbe stata discussa come adesso, a loro discrezione) ed altre modifiche che non sto qui ad elencare, il crollo vertiginoso diede a Renzi un grosso scossone, ma la sua incrollabile fiducia in se stesso(o megalomania), lo spinse a fare una dichiarazione Boomerang:"...se vince il NO, mi dimetto..."
E come sappiamo vinse il no e il povero Renzi si dimise.
La storia non è ancora finita ovviamente, manca la fine delle consultazioni di rito del presidente dello stato e il rischio(o la fortuna, dipende dai punti di vista) che vi sia un Renzi bis, non è da escludere. Ricordiamoci che c'è stato anche un Berlusconi Bis. 
Il flop di Renzi è dovuto a vari fattori: 
- la troppa fiducia in sestesso;
- l'ingenuità di credere che il populismo si fosse indebolito a tal punto da renderlo immune;
- gli analfabeti funzionali che pullulano in Italia(anche in altre parti del mondo ovviamente);
- Aver voluto politicizzare un referendum;
- Non essere riuscito a mettere il proprio iperego al suo posto.
Poi, ovviamente, è stato anche il fatto che la lotta, nel referendum, era impari, uno contro tutti e, a meno che tu non sià l'Hulk, Son Goku o Freezer fusi in un unico essere, le probabilità di vittoria erano scarsine. 

Ognuno la può vedere come vuole, ma resta il fatto che, in oltre 20 anni, il susseguirsi di governi di ogni coalizione, non sono riusciti a trasmettere al popolo un semplice, anche se pur banale, valore, quello del rispetto.
Rispetto per l'avversario, per il diverso, per chi la pensa diversamente da noi. Questo sarebbe un grande segno che c'è una minima speranza che le cose prima o poi cambieranno in meglio.
Ma resterà più utopico di un mondo senza Miss del Mondo che alla domanda:" Cosa desidererebbe di più?"-"La pace nel mondo". 



#MateoRenzi, #Letta, #BeppeGrillo, #refedendum, #PD, #Moviemento5stelle, #Napolitano, #populismo 

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