Il ballo della Billi

Oggi l'ennesima figura di merda da parte del mitico movimento 5 stelle, tra un po' li dovranno chiamare il movimento delle 5 cazzate stellari. Questa volta è toccato alla sempre verde Debora Billi comunicazione dei M5S, muore il povero Giorgio Faletti e lei come se ne esce? con la frase:".. Peccato che sia morto il Giorgio sbagliato". Non so se questa si fa di crack o di maria(non la de Filippi) avariata, cancellare il messaggio e chiedere scusa in seguito, ha valore quanto un calcio in culo al figlio tre giorni dopo che se ne è andato di casa. Questa vuole essere spiritosa con sta bella uscita, invece ha fatto la figura della peracottara. Ma ci rendiamo conto a chi hanno affidato la comunicazione il movimento? Senza parlare del deficiente che l'ha pure difesa esordendo con:"...che ipocrisia...chi non ha mai augurato che un politico morisse?.." Può darsi, ma se lo dice un cittadino qualunque, lascia il tempo che trova perchè dettato, magari, dalla disperazione; se a dirlo è un politico o una persona che rappresenta politici, non è accettabile. Non è accettabile per il semplice fatto che rappresenta diverse persone e non è detto che tutti la pensino come lei in merito. Ma poi a che pro dire una cosa del genere? Giorgio Faletti e Giorgio Napolitano sono due personaggi completamente diversi che hanno fatto percorsi diversi. E come mettere insieme la Clerici e la Ferilli. 

Ipocrisia o meno, augurare la morte a qualcuno è da stolti. Mi chiedo se a questo cretino succedesse la stessa cosa come reagirebbe. Come reagirebbero se augurassero la morte a loro amici o parenti che hanno commesso degli errori? Immagino la reazione pacata. Come no. 
E' semplice rispetto verso il prossimo. Va be perchè chi li difende cosa dice? Che se lo merita. Il commento più assurdo è stato:"..ha sbagliato ma io li seguirò ancora di più...non sono di quelli che li manderanno afanculo..." si ma cosa centra con una critica verso una persona che ha detto una cazzata? Poi chiediamoci perchè i nostri figli sono dei delinquenti e a pagare le conseguenze di una bocciatura, ad esempio, siano gli insegnanti e non gli alunni. Se sono questi i futuri(o attuali)genitori, Dio c'è ne scampi. 

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